Qualche anno più giovane di Umiliana Dei Cerchi, Umiltà proveniva da una nobile famiglia di Faenza (vicino a Ravenna). Anche lei fu costretta a sposarsi, ma quando i suoi figli morirono, Umiltà convinse suo marito a separarsi per farle vivere una vita religiosa più impegnata. Dopo diversi tentativi di entrare a far parte di diverse comunità religiose, Umiltà visse come reclusa e la fama del suo potere spirituale crebbe. Umiltà dettò una serie di omelie e trattati spirituali alla discepola monastica Margherita di Faenza.