Beghinaggi storici

Beghinaggi

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Oggi, solo il Belgio conserva ancora un rilevante numero di beghinaggi e dal 1998 tredici di essi, sono stati classificati dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità. Ne restano due anche in Olanda, ad Amsterdam e a Breda, e uno in Francia, a Cambrai, ed alcune tracce nelle Fiandre francesi. Il resto é solo opera di ricostruzione storica e cartografica.

Beghinaggi e loro tracce in Belgio

Quello che abitualmente designiamo come beghinaggio si è imposto nelle Fiandre (oggi Olanda e Belgio) a partire dal 1240 come principale forma comunitaria di vita beghinale. Si riscontra anche che, laddove i beghinaggi sono diventati parrocchie, hanno avuto maggiore garanzia di continuità. È una delle ragioni che spiegano perché, benché i primi gruppi di beghine siano nati nella diocesi di Liegi, è soprattutto nel territorio fiammingo del Belgio che ne restano oggi tracce importanti.

Leuven -Piccolo beghinaggio

Ricordiamoci tuttavia che i luoghi di vita delle beghine sono stati i più svariati: vicino a un monastero o a un lebbrosario, in case contigue nella stessa via, in eremitaggi vicini l’un l’altro fino a forme di vita solitaria in una cella o in seno alla propria famiglia e persino una vita errante, rapidamente vietata dalla Chiesa.

Presentiamo qui i beghinaggi storici. La ricerca in questo campo essendo ancora molto incompleta, ne consegue che la realtà del mondo beghinale resta insufficientemente conosciuta ed è stata certamente ben più importante di quanto qui presentato. Sulla realtà del Belgio, della Germania, dell’Italia, dell’Olanda, della Spagna e della Svizzera ulteriori informazioni sono qui di seguito disponibili. Per i beghinaggi moderni, rinviamo a quanto presentato in il movimento beghinale oggi.

in Belgio
Leuven, Gran beghinaggio

I più recenti lavori di Pascal Majérus hanno rilevato l’esistenza di 300 beghinaggi in Belgio, con connotazioni diverse tra Fiandra e Vallonia.
Fondati per la maggior parte tra il 1230 e il 1280 – il XIII° secolo è il secolo d’oro del movimento beghinale – una trentina di essi sono sopravvissuti alle distruzioni. Tra questi ultimi, solo due si trovano in Vallonia (Liegi e Enghien), due nella regione di Bruxelles (Anderlecht e Bruxelles) e 26 nella zona fiamminga, così distribuiti:
provincia di Anversa (Anvers, Herentals, Hoogstraten, Lierre, Malines (grande e piccolo beghinaggio) e Turnhout;
provincia del Limburgo : Borgloon, Saint-Trond, Tongres e Hasselt;
provincia delle Fiandre orientali: Alost, Termonde, Gand (grande e piccolo beghinaggio e beghinaggio di Mont-Saint-Amand-lez-Gand) e Audenarde;
provincia delle Fiandre occidentali: Bruges, Dixmude et Courtrai;
provincia del Brabante fiammingo : Aarschot, Diest, Louvain (grand béguinage et petit béguinage), Overijse et Tirlemont

in Francia
Belfort

Sono esistiti diversi  beghinaggi, soprattutto nel Nord, tra i quali a Aire sur la Lys, Arras, Bailleul, Beaune (al servizio del celebre ospedale fondato da Nicolas Rolin), Cambrai, Castelnaudary, Douai, Lille, St. Omer (21 conventi con 395 donne che vi vivevano nel 1322) e Valenciennes. Laura Swam scrive : “Tra il 1245 e il 1355, quindici beghinaggi erano presenti a Douai”, tra questi quello di Champfleury che con il suo florido ospedale, “crebbe fino ad includere almeno un centinaio di beghine” ( The winsdom of beguines, p.32)
A Parigi, il celebre grande beghinaggio fu fondato nel 1260 dallo stesso Luigi IX e fu chiuso nel 1471. Poteva ospitare circa 400 donne, vedove o giovani non sposate. A quell’epoca, Parigi contava anche dozzine di altri beghinaggio minori. Oggi, in questo luogo storico si trova il  Lycée Charlemagne, accessibile dalla strada che porta lo stesso nome. Nelle vicinanze, la vecchia chiesa di San Paolo e San Luigi, già esistente all’epoca. Non lontano da lì c’è la “Place de l’Hôtel de Ville”. Nel 1310, era chiamata “Place de Grève” e conobbe il martirio al rogo di Marguerite Porete. Nulla ricorda questo tragico abuso, se non, per fortuna, un caffè in un angolo della piazza , il cui nome è per l’appunto “Café Marguerite” .

Il sito
Liceo Charle Magne
Cortile interno
Chiesa St Paolo & Luigi
Caffé Marguerite
Il sito Liceo Charle Magne Cortile interno Chiesa St Paolo & Luigi Caffé Marguerite

Andando verso sud, troviamo Belfort e poi Narbonne, Digne et Beziers. Il solo beghinaggio francese oggi visibile sembrerebbe essere quello di Saint-Vaast a Cambrai.

in Germania
Kartographische Darstellung
Frank-Michael Reichstein

A partire dagli anni 80, grazie a studi molto accurati e una metodologia di ricerca per zona promossa dalla confederazione Dachverband der Begine, si fa luce sulla presenza storica beghinale. Ciò ha permesso di identificare un impressionante numero di ubicazioni beghinali, come si piò vedere dalla cartografia realizzata da Frank-Michael Reichstein, reperibile sul sito della Federazione. (Kartographische Darstellung aus:Frank-Michael Reichstein: Das Beginenwesen in
Deutschland. Berlin 2001).
L’intervista di Brita Lieb pubblicata in  Neue Wege 7.8.2018 offre uno spaccato della ricerca storica in Germania e in altri paesi europei.

In Italia
Humilliate – Cassago

Tre filoni di « vita beghinale » sono presenti nel contesto italiano : al Nord, le Humiliate (soprattutto in Lombardia); al Centro (soprattutto in Umbria) una molteplicità di espressioni di vita laica spiritualmente impegnata che vengono raggruppate col termine di Bizzoche o Pinzocchere. Dobbiamo a Romana Guarnieri e a Mario Sensi la realizzazione di numerose ricerche storiche su queste realtà. Infine, nel Sud, si espande soprattutto a partire dal XVI° secolo una forma particolare di bizzocaggio femminile detto “monache di casa” (che vivevano in famiglia o sole) desiderose di esprimere attraverso abiti “religiosi” la loro scelta di nubilato volontario. Queste monache di casa saranno poi distinte in bizzoche professe e bizzoche non professe o di devozione. Altre invece chiamate “monache di conservatorio” vivono insieme in istituti di opere sociali, sotto giurisdizione civile o ecclesiastica. (Vedi i lavori di Gabriele Tardio, Adriana Valerio e Giulia Boccadamo)

nei Paesi Bassi

Walter Simons ci segnala che tra gli anni 1240 e 1280 erano nate nei Paesi Bassi un centinaio di comunità beghinali. La progressiva scomparsa di questi luoghi tiene all’abbandono e alle distruzioni causate durante la rivolta olandese contro la Spagna (1565) e alle devastazioni operate dai Calvinisti durante le guerre di religione. Soli restano oggi i beghinaggi di Amsterdam e Breda, grazie alla speciale protezione a loro accordata dalla famiglia Orange-Nassau,

Amsterdam è meta dei molti turisti che quotidianamente lo visitano e punto di riferimento per i cattolici che abitano nel centro storico. Le sue abitazioni, secondo gli statuti, devono essere destinate a donne sole, di preferenza cattoliche.(da un’intervista del 5 maggio 2012 con Van Heyst, rettore del beghinaggio, pubblicata da Paola De Groot-Testoni in http://www.zenit.org/article-30499?l=italian)

Breda , piccolo e armonioso, col suo prato centrale originariamente usato per il lavaggio delle stoffe e della lana e diventato poi “hortus sempliciorum” per la coltivazione delle piante medicinali e aromatiche, mantiene anch’esso la sua funzione originale di luogo di abitazione per sole donne. Ha anche un’importante funzione museale (www.begijnhofbreda.nl)

in Scandinavia

Sia in Svezia che in Danimarca ci sono documenti che attestano la presenza di beghine, le quali però vivevano piuttosto fuori dalle città e vicino a monasteri maschili. Anche in questi paesi organizzarono infermerie per i poveri. Grazie ai lavori di Laura Swan, abbiamo tracce in Danimarca di beghine presenti a Roskilde a partire dal 1260 in poi, a Copenhagen dal 1270 e a Ribe (sul mare del Nord) dal 1290.
In Svezia, Ingrid di Skänninge (+1282) faceva parte di un gruppo di beghine che abbracciarono poi la spiritualità domenicana. Nel 1388, il vescovo Nicolaus Hermansson di Linköping acconsentì che le beghine dei dintorni di Vadstena continuassero il loro stile di vita. Esse però nel 1412 furono condannate dal vescovo Johan di Uppsala e nel 1506 spinte a partire dai monaci Brigittini che volevano espandersi sulle loro terre.

in Spagna
Chiesa di S.Antonio, Barcellona
Jaime Huguet, secolo XV, Universitat de Barcelona, Duoda center

Grazie al Centro di ricerche delle donne dell’Università di Barcellona, disponiamo di informazioni sul movimento beghinale in Spagna, soprattutto in Catalogna, con il « reclusorio de Santa Margherita ».
Inoltre i lavori della Universidad Complutense de Madrid, nel quadro del progetto di ricerca sull’ autorità spirituale femminile in Castillia, recensiscono nel “Catalogo de santas vivas” diversi profili di beghine mistiche.

in Svizzera
Basilea

Secondo il medievalista Hans Joachim Schmidt, professore presso l’Università di Friburgo, dei beghinaggi esistevano nelle città di Friburgo ( a Romon, vicino a Friburgo c’è una “via delle beghine”), Einsiedeln, Losanna, Zurigo, Berna e Basilea, il più conosciuto, con 22 case di beghine nella metà del XIV° secolo. Pare anche che ce ne fossero in ambiente rurale, ma le ricerche sono difficili. (Fonte : trasmissioni “A vue d’Esprit”, RSR, radio suisse romande, realizzate da Bernard Litzler,dal 23 al 27 gennaio 2012).
Per approfondimenti, ecco l’interessante testo Beguines in Switzerland presentato da Brita Lieb durante il Beguinenreise 2018, viaggio di studio sul movimento beghinale in Svizzera, e tradotto in inglese da Gabi Bierkl. E ancora Beghine e Begardi di Martina Wehrli-Johns rintracciabile nel Dizionario storico della Svizzera.

E ancora se ne menzionano in Austria, Inghilterra, Lussemburgo, Polonia, e Ungheria.

Gent, Mappa del beghinaggio Sint Amandsberg

I beghinaggi sopravvissuti, pur avendo caratteristiche spaziali comuni, hanno ciascuno un loro stile proprio. Il più piccolo, quello di Anderlecht, a ridosso della chiesa dei Santi Pierre e Guidon, ospitava 8 beghine. I più grandi, come il Ten Hove di Leuven o quello di Santa Elisabetta a Gent ne accoglievano a centinaia. La prossimità di un corso d’acqua facilitava il lavoro di lavaggio dei tessuti e della lana.

Il beghinaggio presenta una tipologia spaziale a quadrato o a scacchiera o un misto delle due. E’ cintato da  mura e, a volte, circondato da un fossato.

Gent, piccolo beghinaggio statua di St Hubert all’entrata
(foto: Renaud Hanriot, 1994)

Alla porta d’entrata, una beghina portinaia, ne controlla gli accessi. All’ora di chiusura tutte le beghine devono essere rientrate e tutte le visite uscite. Sopra il portone d’entrata c’è spesso la statua del o della patrona del beghinaggio. Al suo centro la chiesa. Tutt’intono si trovano le abitazioni individuali ad un piano con un giardinetto e dei decori devozionali che ne personalizzano l’entrata.

Il convento è l’abitazione collettiva delle non possidenti  e la casa della Gande Dama è generalmente identificabile.

 

Turnhout, Grotta

Ci sono poi l’Infermeria e la Tavola del Santo Spirito (distribuzione di alimenti e altri beni)  e diversi elementi devozionali sparsi: piccole cappelle, pietà, statue, calvari… per favorire un clima di raccoglimento e di preghiera. Se il beghinaggio vive anche di lavori agricoli ci possono essere rimesse o altre costruzioni di carattere economico. Le sepolture trovano spazio nella chiesa o intorno ad essa.

Chi oggi visita un beghinaggio storico prova un sentimento di interiorizzazione, di calma, di riposo, dovuto anche alle normative imposte alle costruzioni, cosa che ha reso questi luoghi i primi a disporre di criteri d’urbanismo. E se le pietre hanno anch’esse una memoria, attraverso queste vestigia è anche la spiritualità di queste donne che ci viene tramandata.

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