Geneviève de LIMON TRIEST (1874-1971)

Ritratto di Geneviève, José Storie, 1922 Beghinaggio di Bruges

Ultima Gran Dama del Beghinaggio Principesco La Vigne a Bruges, sua città natale, Geneviève de Limon Triest era la seconda di sei figli. La sua famiglia aristocratica la volle destinata alla vita religiosa e la iscrisse al collegio delle Dame del Sacro Cuore di Jette (un comune nella regione di Bruxelles). Quando si trattò di scegliere una comunità di vita, dopo le richieste infruttuose alle Suore di San Vincenzo de’ Paoli e alle Benedettine di Maredret, fu finalmente il Beghinaggio di Bruges ad accoglierla nel 1896. “A quel tempo, le beghine di Bruges provenivano da famiglie aristocratiche o dall’alta borghesia cittadina” (p. 39).

Mentre nel XV secolo il Beghinaggio contava 150 beghine, la Gran Dama Geneviève si ritrovò a capo di una comunità ormai anziana, composta da una decina di donne. Preoccupata di impedire l’estinzione della comunità, trovò un alleato dinamico in Rodolphe Hoornaert, il parroco del beghinaggio appena nominato, in seguito futuro canonico, e nei monaci dell’Abbazia di Saint-André.
Fu così avviata una vasta campagna di reclutamento, che culminò in occasione del 700° anniversario del beghinaggio nel 1925. Tuttavia, i risultati non raggiunsero le aspettative.

Si arrivò quindi all’idea di una diversa destinazion: il beghinaggio avrebbe cambiato il suo status e avrebbe accolto delle suore francesi della Congregazione di Saint-Benoît de Nîmes. Nel 1927, dalla fusione delle due comunità, nacque una nuova congregazione: Filles de l’Église (Figlie della Chiesa). Geneviève divenne la prima priora del monastero, ma continuò a essere chiamata “Madame”, come lo era stata per 700 anni. Tuttavia, ella “non vive in comunità, ma abita, con la sua serva, una casa all’interno del terreno del beghinaggio” (p. 42).

Dopo un periodo di tensioni comunitarie, e alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la nuova comunità divenne un centro di studio e riforma liturgica. Nel 1949, la nuova congregazione “Figlie della Chiesa” fu riconosciuta dal Vaticano e nel 1962 dall’ordine benedettino. Vi aderirono donne provenienti da vari paesi europei.

Per alleviare le condizioni pietose del beghinaggio, nel 1924 fu fondata l’organizzazione no-profit Béguinage princier de la Vigne, di cui Geneviève divenne presidente. Nelle successive trasformazioni, parte del beghinaggio fu trasformata in un vero e proprio monastero. Nel 1935, l’abate Hoornaert ottenne un contratto di locazione di 99 anni dall’Assistenza Pubblica. Gli architetti (Joseph e suo figlio Luc Viérin) responsabili della ristrutturazione costruirono “un monastero con chiostro, sala capitolare, biblioteca, refettorio, cucine, celle…” (p. 45). Nel 1939, il beghinaggio fu riconosciuto come sito protetto e poté quindi beneficiare di sovvenzioni comunali.

Il 4 ottobre 1947, Geneviève de Limon Triest celebrò il suo giubileo d’oro. Il libretto del giubileo riporta di lei : “Fuori guida il suo gregge, dentro Dio guida lei“. Nel 1955, passò il testimone alla priora Geneviève de Vanier. Morì nel 1971 e fu sepolta nel terreno riservato alle religiose presso il Centrale Begraafplaats di Bruges.

Fonte : Benoit Kervyn de Volkaerbeke, Geneviève de LimonTriest, figure incontournable di Béguinage princier de la Vigne à Bruges, dans Bulletin de la noblesse du Royaume de Belgique, n.323, juillet 2025

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