Era una nobile fiorentina che si era dovuta sposare per migliorare le fortune famigliari. Una volta rimasta vedova, affidò i suoi figli alla famiglia del marito, si unì a un gruppo di pinzochere locali e servì i poveri. Alla ricerca di una solitudine sempre maggiore, Umiliana si trasferì in una torre appartenente alla sua famiglia per vivere come reclusa, e divenne un faro spirituale. (Laura Swam, The winsdom of beguines, p.40)