Elisabeth de SPALBEEK (1246–1304)

Copertina del libro di Dany Jaspers, Elisabeth van Spalbeek en de Onze-Lieve-Vrouw van Lourdeskapel, Hasselt, 2006

La Vita di Elisabetta di Spalbeek, mistica e beghina della diocesi di Liegi (Belgio) del tredicesimo secolo, fu scritta intorno al 1267 da Filippo di Chiaravalle, che era allora abate nella casa cistercense e che vide in lei la replica femminile di San Francesco di Assisi per le sue stimmate e la sua interpretazione della Passione di Cristo. La versione inglese del testo esiste in un solo manoscritto, (Bodleian Library, Douce 114), in inglese medio, del XV secolo. Il manoscritto contiene anche la vita di due altre beghine, Christina Mirabilis e Marie d’Oignies. Di tutte le donne la cui la vita è rappresentata in questo manoscritto, Elizabeth è stata la più popolare in Inghilterra.
Elisabeth era probabilmente di nobile origine e nonostante fosse una beghina, non viveva in un beghinaggio, ma nella sua casa, nella rurale Spalbeek con sua madre e sua sorella. (Simons, p.135)
Jesse NJUS, nella sua tesi sotto menzionata, sostiene che Elisabeth fornisce un esempio eccezionale del networking spirituale, descritto da studiosi come John Coakley e Anneke Mulder-Bakker. Come essi hanno mostrato, le donne sante medievali – recluse e anacorete incluse – funzionavano solo all’interno di reti spirituali strettamente intrecciate che collegavano altre mulieres religiosae, clerici simpatizzati e nobili potenti che fornivano sostegno economico e politico in cambio delle preghiere e dell’autorità spirituale di queste donne. Nessuno ha analizzato la rete di Elisabetta in questa luce, in parte perché la fonte principale della sua vita – il testo scritto dall’abate Filippo di Chiaravalle, che visitò Elisabetta nel 1266/7 – omette i nomi propri della maggior parte delle persone intorno a Elisabetta e non menziona molti delle persone con le quali deve essere venuta in contatto. Inoltre, i principali documenti riguardanti Elisabeth sono sfuggiti ad ogni analisi collettiva, quindi non è stati in grado di collocare Elisabeth in nessun contesto. Attraverso una scrupolosa rassegna di tutti i documenti pertinenti, tuttavia, Jesse NJUS riuscì a scoprire le alleanze politiche e spirituali di Elisabetta, permettendogli di studiarla nel suo ambiente e di fornire un’analisi dettagliata della sua possibile influenza laica e religiosa. Lo studio di NJUS sostiene che ella era attivamente impegnata nella costruzione e nell’ampliamento della propria rete di questa “politica del misticismo”. Ciò ha portato questo studioso a reinterpretare il suo ruolo nell’ultimo evento registrato della sua vita, la battaglia giudiziaria francese tra la regina Maria di Brabante e il ciambellano Pierre de la Broce.

Fonti: Source: http://www.encyclopedia.com
Waler SIMONS and Jesse NJUS, The Politics of Mysticism: Elisabeth of Spalbeek in Context, Church History (2008), 77:285-317 Cambridge University Press
Walter SIMONS , Cities of Ladies. Beguine communities in the Medieval Low Countries. 1200-1565, University of Pennsylvania Press, 2001.

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