Suor Marcellina (al secolo Carolina SOLIMANDO) era una bizzocca di San Marco in Lamis (Foggia). Carolina fu l’ultima “monneca de casa o sbrezzocca”. Benchè fossero chiamate “monache di casa” in realtà queste figure semi-religiose vivevano più come beghine che come monache. Si dedicavano, quando non agiate, a diversi lavori per vivere, alla preghiera e alla mortificazione e a volte anche ad opere di catechesi e di carità. Carolina faceva la sarta e “teneva le ragazze che imparavano a cucire”. Vestirono come monache fino a quando il vescovo di Foggia, mons. Farina non lo proibì. Tuttavia Carolina, conosciuta come suor Marcellina, come scritto anche sulla sua lapide in cimitero, “riuscì a continuare a vestire al suo uso solo perché il suo abito era molto semplice e senza nessun richiamo monacale, anche se era lungo fino ai piedi e aveva un velo lungo” (Tardio, p.13). Ci piace ricordare suor Marcellina e questa sua piccola innocente (forse?) insubordinazione vestimentaria.
Fonte: Gabriele TARDIO, Donne eremite, bizzoche e monache di casa nel Gargano occidentale,Testi di storia e tradizioni popolari, maggio 2007