Sposa un uomo ricco, pio, ma di cattivo carattere, con il quale avrà nove figli. Rimasta vedova, si trasferisce a Marienwerder (Germania) e lì sarà guidata fino alla fine della sua vita, dal famoso Giovanni di Marienwerder, suo direttore spirituale e più tardi suo biografo. Egli riunirà le sue comunicazioni spirituali in tre Vita in latino e una in tedesco, Leben. Di lei abbiamo anche un’opera in latino, Septilium, che mostra le sette grazie ricevute e gli 36 gradi d’amore, riassumibili in tre livelli progressivi amore: ferventer ardens, magnificus, excellenter magnificus, espressi da tre aggettivi: forte, stabile, insormontabile. E ancora il Liber de festis, una raccolta delle sue visioni, secondo i periodi liturgici. Questo lavoro è in parte inedito.
“Uno studio dottrinale approfondito delle opere e della vita di Dorothée sarebbe auspicabile e soprattutto sulle sue esperienze mistiche (stimmate invisibili, rinnovamento del cuore, estasi, visioni), per farla conoscere al di là del mondo germanico, dove è venerata come patrona della Prussia.”
Fonte: BLASUCCI A., CALATI B., GREGOIRE R., La spiritualità del medievo, volume 4 della Storia della spiritualità, Borla , p.483-484