Al secolo Nicolette Boylet, nasce da genitori anziani a Corbie (vicino ad Amiens). La sua nascita presenta molti tratti simili a quella di santa Rita da Cascia : la sua nascita, come quella di Rita, è di tipo miracoloso (parto tardivo, preannunciato in sogno. Perde i genitori quando è solo adolescente. Si unisce allora alle beghine della sua città natale ma in seguito desidera una più rigorosa osservanza delle pratiche ascetiche. Nel 1406, sceglie di entrare tra le Clarisse e diventa reclusa. Le visioni l’incalzano ad affrontare la riforma del mondo francescano. E così fece ricevendone mandato da Benedetto XIII: ha riformato sette comunità di francescani e ha fondato (o riformato) diciassette comunità di consorelle. Durante la sua vita incontra tutti i santi a lei contemporanei e dopo la morte opera miracoli, soprattutto aiuta le partorienti per mezzo dei “grani” miracolosi o del suo mantello. (Scaraffia, p.93)
Colette visse una vita silenziosamente austera anche nel mezzo del suo vasto lavoro di riforma e presumibilmente continuò ad avere visioni, sperimentò la lievitazione nella preghiera, profetizzò e ebbe la capacità di leggere nella coscienza degli altri. (Swam, p.33). Muore nel 1447 nel monastero di Gand, uno dei 17 che aveva fondato (o riformato).
Fonti:
Matteo Liut, https://www.avvenire.it/ du 6 mars 2019
Lucetta Scaraffia, La santa degli impossibili. Rita da Cascia tra devozione e arte contemporanea”, Vita e pensiero, 2014, Milano
Laura Swam, The winsdom of the Beguines, Bluebridge Press, 2015